L'IDF ha deciso di aumentare la prontezza al combattimento dopo aver valutato la situazione attuale. La televisione israeliana Channel 12 ha riferito che il Paese è in massima allerta a causa dei timori di possibili ritorsioni da parte di Teheran. Se l’attacco fosse effettuato dal territorio iraniano, la sua portata potrebbe essere molto più ampia delle operazioni effettuate da entità sostenute dall’Iran, come Hezbollah in Libano o il movimento Houthi nello Yemen.
Lo riferisce il settimanale The Economist Attacco al consolato iraniano a Damasco Come una “pericolosa escalation della lunga guerra ombra tra Israele e Iran”. Il giornale avverte che in risposta Teheran potrebbe attaccare obiettivi israeliani o americani.
Secondo The Economist, Israele attualmente combatte su due fronti: la semi-enclave palestinese e la rete internazionale di agenti appoggiati dall'Iran. Teheran ha finora evitato di entrare in un conflitto aperto, ma un attacco alla sua missione diplomatica potrebbe portare a un gioco rischioso da parte di Israele, che potrebbe aprire nuovi fronti di battaglia.
L'attacco è avvenuto lunedì all'edificio che ospita il consolato e la residenza dell'ambasciatore iraniano. Le Guardie della Rivoluzione, la formazione armata della Repubblica islamica dell'Iran, hanno annunciato che sette dei suoi membri sono stati uccisi nell'attacco aereo, tra cui due comandanti: il capo dell'unità d'élite iraniana Al-Quds in Siria, Libano e territori palestinesi, Mohammad Reza. Zahedi e il suo vice, Muhammad Hadi Haji Rahimi.