
Negli uffici della Capitaneria di porto di Lampedusa, gli uomini della squadra Mobile di Agrigento, coordinati dal procuratore di Agrigento Salvatore Vella hanno interrogato i superstiti per cercare di ricostruire la traversata, con l’imbarcazione che avrebbe prima fatto salire un gruppo di migranti subsahariani in Libia, e poi avrebbe fatto una tappa a Sfax, per imbarcare una quindicina di tunisini.
Più di cinquanta i migranti fatti partire senza salvagente dai trafficanti nonostante le condizioni meteo fossero brutte. Tredici i cadaveri, tutte di donne, vittime del naufragio di domenica notte. I corpi ancora avvolti in sacchi di plastica neri e verdi si trovano nel salone della Casa della fraternità. A benedire le salme il cardinale di Agrigento don Franco Montenegro.