Droni: i multicotteri sono davvero fantastici. Si dice che siano in grado di rivoluzionare i mezzi di trasporto ampiamente conosciuti e che possano svolgere vari compiti nel cielo. Tuttavia, mi sembra che i sogni di alcuni appassionati di questi dispositivi siano limitati da problemi con il tempo di volo con una singola carica. Ma non tutto è perduto: grazie a celle solari migliorate, ultrasottili e ultraleggere, potrebbe presto essere possibile espandere le loro capacità.
I droni attuali non consentono molto: la norma è di circa 30 minuti di volo con una singola carica. Ciò significa che questi strumenti non sono così universali come vorrebbero gli appassionati. Celle solari sviluppate Un team dell’Università austriaca Johannes Kepler di Linz, tuttavia, potrebbe cambiare radicalmente questo quadro.
Le celle sviluppate dagli scienziati consentono di ricaricare effettivamente la batteria durante il volo, prolungando significativamente il tempo di funzionamento e aumentando la versatilità del veicolo senza pilota. Gli scienziati promettono che un multicottero dotato delle proprie cellule potrà effettivamente liberarsi dalla necessità di tornare costantemente alla “base”. Ciò, a sua volta, renderebbe la vita un po’ più facile ai proprietari di questi droni, ma aumenterebbe anche significativamente le possibilità del loro utilizzo sia nel settore privato che in quello commerciale.
Le celle solari create dagli scienziati austriaci sono realizzate in perovskite, che è flessibile e leggera, consentendo loro di essere utilizzate anche nelle strutture più piccole senza un aumento significativo di peso. I test su piccoli quadricotteri hanno confermato le teorie degli scienziati: questo drone ha volato molto più a lungo e in futuro potrebbe rivelarsi che grazie a una fonte di energia aggiuntiva per tali macchine saranno in grado di volare più velocemente.
Nell'ambito dei test è stato installato un sistema di 24 celle solari sul velivolo multicottero sperimentale e sono stati effettuati una serie di voli di prova. Il drone è rimasto in aria per diversi cicli di “carica, vola, carica”, dimostrando essenzialmente la sua capacità di volare indefinitamente. Si scopre che anche in condizioni leggermente meno favorevoli (densa nuvolosità) è ancora possibile mantenere il drone in aria per un tempo molto lungo.
Tuttavia, gli scienziati si rendono conto che la ricarica tramite celle solari è molto più lenta rispetto ai caricabatterie tradizionali. In ulteriori test, i ricercatori si impegneranno a ridurre i tempi di ricarica e ad aumentare l’efficienza della conversione dell’energia solare in elettricità.
Grazie agli sforzi degli scienziati, i droni non solo possono diventare strumenti per brevi missioni locali, ma possono anche essere utilizzati in operazioni più lunghe e globali grazie alla loro capacità di caricarsi in volo. Non abbiamo ancora risolto tutti i problemi importanti, anche se ci stiamo avvicinando a una situazione in cui i droni potranno volare più a lungo e più lontano ed eseguire missioni più complesse. D'altro canto, i piloti apprezzeranno il fatto di dover controllare meno frequentemente la carica della batteria. In precedenza, posizionare le celle solari sui veicoli dell’equipaggio era difficile a causa della loro massa e dimensione: le perovskiti cambiano un po’ le regole del gioco e ci permettono di fare di più.