Mare di gente per le strade dell’Armenia. Chiedono le dimissioni del governo

Ricordiamo che nel marzo 2024 il governo di Nikola Pashinyan ha firmato accordi di pace con l’Azerbaigian. Ciò pose fine al conflitto armeno-azerbaigiano che durava da più di 40 anni. E aggiungiamo che Armenia e Azerbaigian rivendicano il Nagorno-Karabakh. Alla fine, la regione passò sotto l’autorità del governo di Baku (la capitale dell’Azerbaigian – nota editoriale).

Tuttavia, la comunità armena non ha accettato il contenuto dell’accordo. Nutrono rancore nei confronti del primo ministro Pashinyan per aver abbandonato una piccola area nella regione di confine di Tavush. Questi sono diversi villaggi che saranno inclusi nei confini dell’Azerbaigian. Secondo i manifestanti, il reinsediamento delle persone e il trasferimento di terre al governo di Baku sono illegali.

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Vedi anche: Questa non è la fine del conflitto sul Nagorno-Karabakh. Gli azeri vogliono un comitato internazionale

Migliaia di manifestanti. Il primo ministro armeno minaccia guerra

Le proteste sono scoppiate quasi immediatamente dopo la firma degli accordi, ma hanno continuato a crescere. La manifestazione di oggi, con migliaia di partecipanti, sembra essere la più grande dal marzo 2024. I manifestanti hanno preso il controllo delle strade di Yerevan e si stanno dirigendo verso la casa del primo ministro Nikola Pashinyan.

C’erano così tante persone, ha riferito Belsat, che non potevano entrare nella piazza principale della capitale. Guidato dal carismatico arcivescovo. Bagrat Galestanjan (vescovo della diocesi di Tavush) La protesta è stata costretta a modificare i suoi piani originali e a interrompere il traffico nella capitale dell’Armenia.

Aggiungiamolo La casa di Nikola Pashinyan è protetta da migliaia di agenti di sicurezza. I manifestanti confermano che le loro intenzioni sono pacifiche, ma la polizia di Yerevan non esclude scontri.

Vale anche la pena notare che, secondo il primo ministro Pashinyan, “gli accordi firmati sono l’unico modo per porre fine alla guerra”. Ha aggiunto: “I manifestanti stanno cercando di riaccendere il conflitto”.

A loro volta, i manifestanti sottolineano che “Il processo di reinsediamento è iniziato senza accordi firmati“Ciò potrebbe portare a ulteriori ostilità da parte dell’Azerbaigian”.

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