È stata imprigionata con l’accusa di aver insultato il re. Il 28enne è morto

Netiporn Sanesangkhom era un attivista tailandese conosciuto con lo pseudonimo di “Bung”. La donna era un membro del gruppo di manifestanti “Thalawang”. In Thailandia che ha chiesto riforme democratiche. I suoi attivisti cadono regolarmente Vittime di sorveglianza e persecuzione da parte delle autorità. Bong era la loro vittima.

La donna era detenuta dal 26 gennaio. È stata detenuta lì per un mese ai sensi della Sezione 112 – Derisione su Sua Maestà il Re della Thailandia. La pena è stata poi prorogata e la cauzione annullata. La donna, 28 anni, ha annunciato uno sciopero della fame per protestare contro il prolungamento illegale della sua detenzione.

“La morte della signora Nitiporn è la prova che i problemi del perseguimento politico e dell’arresto degli attivisti democratici, soprattutto nei casi di lesa maestà, sono ancora molto vivi sotto il governo Pheu Thai (il partito al potere in Thailandia, ndr)”. Lo affermano gli avvocati di TLHR in una dichiarazione inviata al TIME.

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L’attivista 28enne Bong è morto in prigione

I media tailandesi hanno riferito che l’ospedale del Dipartimento penitenziario, dove Pong è ricoverata da febbraio, ha informato la famiglia dell’attivista delle sue condizioni martedì mattina, 14 maggio. La ragazza di 28 anni è stata rianimata dopo aver perso conoscenza e i medici le hanno diagnosticato un arresto cardiaco.

La tragica morte di Nitiporn mentre era in custodia dimostra quanto brutali siano le punizioni per aver diffamato la famiglia reale tailandese. Dieci mesi dopo l’insediamento di Srita (il nuovo primo ministro, ndr), la Thailandia resta repressiva quanto lo era sotto il governo militare, ha detto al TIME Sunai Phasuk di Human Rights Watch.

Centinaia di attivisti repressi: i prigionieri non possono essere rilasciati su cauzione

Un’ondata di proteste a favore della democrazia e contro la monarchia è scoppiata in Thailandia nel 2020. Secondo TLHR, quasi 2.000 persone hanno dovuto affrontare una serie di accuse legate alla loro partecipazione al movimento di protesta. 270 attivisti, insieme a Bong, sono stati accusati di aver insultato Sua Maestà il Re della Thailandia. Molti di loro restano illegalmente imprigionati e senza cauzione.

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