
La polizia di Stato di Agrigento prosegue la sua attività di prevenzione e repressione dei reati, con costante e continuo impegno tenendo in particolar considerazione la tutela delle fasce più deboli, particolarmente in questo tempo di emergenza Covid19.
Negli ultimi giorni, infatti, numerosi sono stati gli interventi della terza Sezione della Squadra Mobile in tutto il territorio provinciale; in alcuni casi l’intervento è scaturito dalle segnalazioni dei cittadini, in altri dall’attività di monitoraggio dei contesti maggiormente sensibili.
Gli agenti, diretti dal vice questore aggiunto Giovanni Minardi, sono intervenuti presso un’abitazione ove era stata segnalata la presenza di una giovane donna, che viveva nel degrado assoluto, priva dei più elementari servizi. Gli operatori hanno inoltre richiesto l’intervento del personale dei Servizi Sociali del Comune di Agrigento, che ha constatato le oggettive condizioni di abbandono e di disagio della donna, ed attivato le adeguate procedure di competenza dei Servizi Sociali.
Gli stessi agenti, a seguito di intensa attività investigativa, hanno accertato disagevoli condizioni di una famiglia ad alto rischio, e anche in questo caso l’intervento non si è limitato all’esclusiva attività di Polizia, ma al riguardo, sono stati attivati i competenti canali (Servizi Sociali), al fine di garantire adeguata assistenza ai minori appartenenti al predetto nucleo familiare.
Da ultimo, si segnala la pressante attività di vigilanza espletata dagli uomini e dalle donne della Squadra Mobile sui soggetti, resisi responsabili di reati di violenza e minaccia nei confronti di loro familiari. Al riguardo, appena qualche giorno fa, ad un uomo è stato notificato il divieto di avvicinamento alla moglie ed ai figli minori, nei confronti dei quali aveva posto in essere maltrattamenti e vessazioni.
L’invito del Questore di Agrigento, Rosa Maria Iraci è, quindi, quello di segnalare eventuali condotte illecite di cui si è vittime o tutti quei comportamenti violenti, che vengono perpetrate ai danni di persone indifese, anziani, disabili e minori.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Google+ (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)
