Quando sono apparsi sulla Terra? Dietro le quinte dell’indagine straordinaria

Non ci sarebbe vita sul nostro pianeta se non fosse per un gigantesco magnete nascosto al suo interno. Quando hai iniziato? Forse molto prima di quanto pensassimo.

L’aurora boreale è un fenomeno atmosferico distinto. L’abbiamo visto solo quando lampeggia in alto, cosa che accade molto raramente alle nostre latitudini, e solo quando il Sole è – come avviene attualmente – nella fase zenitale del suo ciclo di attività di undici anni. È uno spettacolo creato congiuntamente dalla nostra stella e dal campo magnetico terrestre, che generalmente ci protegge dalle particelle del vento solare in accelerazione, ma ne cattura alcune, innescando una cascata di fenomeni energetici che culmina in uno spettacolare finale in cui le particelle del Sole vengono rilasciate. I gas atmosferici si illuminano di diversi colori.

Quando è apparsa la prima aurora sulla Terra? Fu allora che iniziò a generare un campo magnetico. Allora quando è diventata una palla magnetica? Gli scienziati cercano da tempo una risposta a questa domanda e recentemente la loro ricerca li ha portati in Groenlandia.

La frattura più antica

Non ci sono strade e nemmeno sentieri che conducono alle Rocce di Isua. Le persone vengono raramente qui, quindi è tranquillo e pacifico. L’insediamento più vicino di Kapsilet, abitato da mezzo centinaio di persone che si guadagnano da vivere con la pesca e la caccia, e più recentemente anche con il turismo, dista circa 100 chilometri. Un po’ più lontano, a circa 150 km, si trova Nuuk, la capitale della Groenlandia, con diverse migliaia di abitanti. Per vedere le Isua Rocks, devi volare lì da Nuuk in elicottero o navigare (ma alla fine devi comunque camminare molto) attraverso il grande fiordo di Nuup Kangerlua, che si estende per più di 150 chilometri fino alla costa sud-occidentale della Groenlandia.

READ  I residenti criticano ancora una volta la medicina nelle università non mediche. “Accettare la mediocrità” con fantasmi e realtà virtuale

Il fiordo conduce al punto d’incontro tra acqua e terra con un’enorme conca di ghiaccio che copre la parte del leone dell’isola più grande del mondo. Dove il terreno è sgombro dalla neve la vegetazione è rada, con qualche lichene verde qua e là.

Polizza n. 22/2024 (3465) del 21 maggio 2024; ScienceProjektPulsar.pl; pagina 56

Titolo originale del testo: “Dynamo Earth”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto