La scienza deve servire la dignità umana


immagine. Wikimedia Commons/Il Cremlino

– Se oggi le scienze esatte offrono enormi opportunità di sviluppo, grandi sono anche le minacce e le implicazioni antropologiche che richiedono uno studio sempre più attento – ha sottolineato il Cardinale. Pietro Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede, nel discorso ai partecipanti al terzo “World Changers Summit” in Vaticano. Pertanto, “ciò che dobbiamo sempre ricordare”, ha affermato il cardinale citando Papa Francesco, “è la realtà irriducibile della persona umana”. Vi hanno partecipato imprenditori ed esperti del mondo dell’innovazione e della tecnologia che hanno parlato della necessità di coniugare scienza, fede e dignità umana per promuovere lo sviluppo.

Ideatore del summit è il professor Gabriele Andreoli, presidente dell’Istituto di Studi Avanzati e di Cooperazione (Iasc), organizzazione internazionale no-profit che opera per promuovere l’attività scientifica e la cooperazione in diversi ambiti, dalla cultura all’economia e alla finanza. L’incontro di quest’anno si è svolto con lo slogan: “Forum per modellare un futuro migliore” ed è stato organizzato in collaborazione con la Pontificia Accademia delle Scienze Sociali.

Oltre 60 imprenditori ed esperti di innovazione si sono riuniti al Casinò Pio IV per presentare progetti e realtà volti a coniugare scienza e tecnologia con il rispetto e la tutela del creato, e per riflettere sulle possibilità di coniugare efficacemente scienza e fede, anche in un mondo che sempre più beneficia e talvolta soffre del progresso tecnologico.

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Dignità umana fondamentale

Nel contesto odierno le persone di fede sono chiamate a dare il loro contributo. “O credenti”, ha continuato il cardinale. Parolin – Devono avere una visione attenta e attiva per seguire percorsi comuni e agire per un futuro degno delle nuove generazioni. Papa Francesco ha già posto la questione di quale eredità lasciare ai più giovani con parole forti nella sua enciclica del 2015, chiedendo: “Che tipo di mondo lasceremo alle generazioni future?”

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Il Cardinale ha sottolineato che è sempre più necessario prendere decisioni concrete “per il bene di tutti”. Parolin alla fine. Ciò che conta qui è “il rapporto tra sviluppo scientifico e persona umana”, affinché l’obiettivo del “bene comune” sia sempre tenuto presente.

Da parte nostra, il professor Andreoli, che ha aperto l’incontro, ha affermato: “Ciò che ci muove e ci guida è la profonda convinzione che ogni essere umano ha una propria dignità e deve quindi poter vivere la propria vita, beneficiando di ciò che ci è consentito fare Oggi.” Scienza, tecnologia e fede”.

Progetti

Il vertice ha presentato strumenti nel settore sanitario volti a combattere malattie endemiche come la malaria in alcuni paesi, o progetti che combinano gli ultimi sviluppi della cosiddetta bioingegneria, la protezione degli ecosistemi e l’uso di fonti energetiche rinnovabili.

In dono dal Cardinale, Parolin ha ricevuto un’opera d’arte che “respira” perché dotata della tecnologia di purificazione dell’aria. Ha spiegato che si tratta di un’opera d’arte creata da un robot e mira a mostrare la possibilità che la tecnologia dei materiali sia fisicamente collegata all’ambiente circostante, oltre a collegare “scienza e fede per un mondo più armonioso”.

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