I missili sono stati lanciati dalla zona di Sunan a Pyongyang alle 6:14 ora locale (23:14 dal mercoledì al giovedì in Polonia). I capi di stato maggiore congiunti hanno annunciato che i due aerei hanno volato per circa 350 chilometri prima di schiantarsi nel Mar del Giappone.
Secondo Yonhapo, ciò indica che i missili potrebbero essere stati lanciati da un lanciatore multiplo KN-25. L’agenzia sudcoreana ha affermato che la Corea del Nord aveva precedentemente utilizzato i test missilistici come segnale verso il mondo esterno, ma il lancio di circa 10 missili contemporaneamente è una situazione insolita.
“Le nostre forze armate hanno aumentato la sorveglianza e la vigilanza in previsione di ulteriori lanci, condividendo allo stesso tempo informazioni relative ai missili balistici nordcoreani con le autorità statunitensi e giapponesi”, hanno affermato i capi di stato maggiore congiunti in una dichiarazione inviata ai media.
Maggiore attività del regime di Kim Jong Un
Yonhap riferisce che questa settimana la Corea del Nord ha inviato centinaia di grandi palloncini che trasportavano sacchi di spazzatura e feci sulla Corea del Sud. Pyongyang ha ipotizzato che si tratti di una ritorsione per i palloncini con volantini anti-regime inviati dagli attivisti sudcoreani.
Il tentativo della Corea del Nord di lanciare in orbita un secondo satellite spia si è concluso lunedì con un fallimento. Yonhap ha riferito che il missile che trasportava è esploso nella prima fase del volo, poco dopo il decollo.
Pyongyang ha messo in orbita il suo primo satellite da ricognizione militare nel novembre 2023 dopo due tentativi falliti. Poi ha annunciato che intende lanciarne altri tre quest’anno.
La situazione nella penisola coreana è stata molto tesa negli ultimi mesi. Kim ha ufficialmente respinto l’idea di unificare i due Stati coreani, definendo la Corea del Sud un nemico, che, secondo alcuni commentatori, ha dato inizio ad una nuova e pericolosa fase nei rapporti tra i due Paesi in guerra.
Gli esperti stimano che Kim sia stato incoraggiato dai progressi del suo paese nel programma di armi nucleari e missilistiche e dallo sviluppo della cooperazione militare con il dittatore russo Vladimir Putin.