La drammatica vicenda è stata riportata dal quotidiano italiano “Corriere della Sera”. Giovedì 18 luglio l’uomo residente in Germania, vicino a Venezia, usciva di casa ogni mattina presto e si recava al suo posto di lavoro alla Marcone, azienda leader nel settore dell’illuminazione. Era a dieci minuti di macchina da casa al lavoro.
Lungo la strada ha dovuto fermarsi per portare la figlia di un anno e mezzo all’asilo. Lo faceva ogni giorno mentre andava al lavoro. Sfortunatamente, a questo punto, era così assorto nei suoi pensieri sui suoi doveri che andò direttamente in azienda, dimenticando che la sua piccola figlia era sul sedile posteriore. Parcheggiò il suo SUV in un ampio parcheggio, lo chiuse a chiave e andò al lavoro.
In quel momento fuori faceva caldo, i termometri segnavano almeno 34 gradi, e il sole cocente trasformava l’interno dell’auto in un forno. Passarono le ore e nessuno vide la ragazza in macchina.
Intorno alle 13, i dipendenti dell’azienda hanno visto dal finestrino una donna su un seggiolino per auto. Sono subito corsi a chiamare il padre del bambino, non sapendo quale fosse la tragedia. Quando finalmente aprirono l’auto, era troppo tardi: la ragazza era morta.
In un’intervista al “Corriere della Sera”, testimoni hanno descritto le scene scioccanti che seguirono. Il padre, sotto shock, ha iniziato a urlare, prendendo a calci impotente l’auto e colpendola con le mani, così quando è arrivata la polizia hanno dovuto trattenerlo per evitare che si facesse male. Il medico giunto sul posto ha confermato ufficialmente la morte della ragazza.
Il sedile è dotato di un sistema di sicurezza?
La polizia italiana ora indagherà se il seggiolino per auto della ragazza fosse dotato di un sistema di sicurezza richiesto dalla legge, se funzionasse e se avrebbe potuto salvarla.
Le nuove normative in Italia impongono ai genitori di utilizzare seggiolini per bambini con un sistema di sicurezza che avvisa chiunque esca dall’auto e scende dall’auto.
(Fonte: Corriere della Sera)
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