
Il Gup del Tribunale di Agrigento, Fulvia Veneziano, ha disposto il rinvio a giudizio a carico di 19 persone, tra funzionari di banca, professionisti fra componenti del collegio sindacale, liquidatori, e consiglieri di amministrazione, accusati di avere provocato, insieme all’imprenditore Giuseppe Burgio, ritenuto il “re” della grande distribuzione alimentare, e già condannato, un crack fallimentare da oltre 50 milioni di euro. Gli imputati avrebbero omesso i controlli, agevolando sottrazioni di risorse dalle aziende riconducibili all’imprenditore empedoclino. Accolta la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dai pubblici ministeri Alessandra Russo (fresca do trasferimento alla Procura di Catania), e Simona Faga (anche lei trasferita).
Vanno all’approfondimento dibattimentale: Calogero Burgio, 67 anni; Francesca Burgio, 60 anni; Luigi Gentile, 60 anni; Rosario Giordano, 46 anni; Salvatore Malandrino, 58 anni; Antonio Martoriello, 54 anni; Angelo Nicastro, 58 anni; Corrado Listo, 70 anni; Enzo Penna, 76 anni, di Agrigento; Pasquale Pinio, 52 anni; Giovanni Previte, 68 anni; Tiziana Ragusa, 47 anni; Salvatore Rizzo, 70 anni; Ciro Sansone, 75 anni; Leira Sansone, 49 anni; Costantino Verbari; Marcello Villa, 63 anni.
Burgio è stato condannato a 8 anni di reclusione, e in questo troncone processuale risponde di avere sottratto all’erario una somma di circa mezzo milione di euro. Il rinvio a giudizio di Burgio è stato disposto, nei mesi scorsi, dal Gup del Tribunale di Agrigento, Alfonso Pinto. La prima udienza del processo è stata fissata per l’8 giugno prossimo, davanti ai giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Agrigento, presieduta da Wilma Angela Mazzara.