
Il Gip del Tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto, non ha convalidato il fermo degli indagati dell’inchiesta “Ponos”, scattata all’alba di giovedì, ad opera dei Carabinieri del Comando provinciale di Agrigento, e dei militari del Nucleo Ispettorato del Lavoro, che hanno fermato 8 persone accusate di caporalato. Il Gip, comunque, per tutti ha emesso una misura cautelare. Applicata la custodia cautelare in carcere per Viera Cicakova, 59 anni, e Veronica Cicakova, 37 anni, rispettivamente madre e figlia, della Repubblica Slovacca, ritenuti a capo della banda; Rosario Burgio, 42 anni di San Cataldo; Rosario Ninfosì, 52 anni, bracciante agricolo, di Palma di Montechiaro.
Arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico per Rosario Burgio, 42 anni di San Cataldo, e Rosario Ninfosì, 52 anni, bracciante agricolo, di Palma di Montechiaro; obbligo di dimora nel territorio di Campobello di Licata per Vasile Mihu, 43 anni, “autista” e “controllore” originario della Romania, e Neculai Stan, 62 anni, anche lui romeno, “capo squadra”.
Obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria, tutti i giorni, per la firma a carico di Emilio Lombardino, 46 anni di Agrigento, “autista”, nonché proprietario di uno dei minivan utilizzati per i viaggi. Lombardino, difeso dall’avvocato Daniele Re, è stato subito scarcerato. Applicati gli arresti domiciliari ad un’altra donna, Inna Kozak, ventiseienne ucraina. Indagato Giovanni Gurrisi, 40 anni di Agrigento, considerato un altro “autista”.