La possibilità che nei computer e nei telefonini in uso a Giosuè Ruotolo, sospettato del duplice delitto del palasport in cui furono uccisi Trifone Ragone e la fidanzata Teresa Costanza, e alla sua compagna di Somma Vesuviana ci fossero operazioni sospette è stata confermata dagli accertamenti tecnici.
In Procura non è stata ancora depositata una relazione ufficiale da parte dei carabinieridella sezione tecnologie informatiche del Ros di Roma. Ma alcune informazioni, molto precise, sono trapelate per consentire agli investigatori pordenonesi di concentrarsi su determinate situazioni e di impostare le audizioni dei testimoni sentiti a Somma Vesuviana nelle ultime due settimane.
Perché ha scelto soltanto alcuni messaggi È stato possibile recuperare i dati eliminati utilizzando i sofisticati strumenti in dotazione al Ros? Ricostruire, dunque, le conversazioni tra Ruotolo e la fidanzata nelle settimane che hanno preceduto l’omicidio di Trifone Ragone e Teresa Costanza? Oltre a quelle avvenute nei sei mesi trascorsi prima che Ruotolo fosse indagato? Su questo punto la Procura non si sbilancia. Mantiene il massimo riserbo. Il fatto che alla difesa e alle stesse parti offese non siano state ancora messe a disposizione le copie forensi degli hard disc, fa pensare a una strategia ben precisa da parte dei pm Pier Umberto Vallerin e Matteo Campagnaro: gli inquirenti stanno lavorando lasciando difesa e consulenti di parte al buio per evitare fughe di notizie che potrebbero compromettere l’inchiesta e dare il via a un inevitabile processo mediatico, come è avvenuto per tanti altri casi.